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Dal 2006 Mazzarino attende di essere inserito nella World Heritage List.
Carlo Maria Carafa Branciforti Santapau e Barresi era un nobile che non fu solo Primo dignitario del Reale Ordine di Sicilia, ma anche principe di Butera e della Roccella, del Sacro Romano Impero, conte di Mazzarino, Grassuliato e Modica, grande di Spagna di prima classe e ambasciatore straordinario di re Carlo II, ed ebbe anche il merito di raddoppiare il numero degli abitanti di Mazzarino, trasformandola in una piccola capitale.
Fu anche filosofo, scienzato ed architetto, tanto da avere ideato la forma esagonale della città di Grammichele, ricostruita dopo il terremoto del 1693 che distrusse il borgo di Occhiolà.
Poi fu anche matematico, umanista e mecenate, tanto da avere dato vita, a Mazzarino, ad una scuola pubblica aperta a tutti.
Il nobile Carlo Maria Carafa Branciforti Santapau e Barresi
Personaggio dal grande carisma fu precursore della modernità.
Carafa ereditò Mazzarino dallo zio e cognato Giuseppe Branciforti e se ne innamorò, decidendo di farne una piccola Napoli, date le sue origini partenopee.
Restaurò la chiesa e il convento di Santa Maria del Gesù e dei Padri Gesuiti, costruì la cappella dell'Addolorata nella chiesa dello Spirito Santo e iniziò la realizzazione della Matrice di Santa Maria della Neve.
Trasformò in una reggia il palazzo dei Branciforti realizzando ampi saloni e alloggi nobiliari, ma anche giardini pensili, cortili, scuderie, ed anche due tipografie.
Invitò a Mazzarino uomini di grande ingegno che fecero fiorire il paese di vitalità, bellezza, attività culturali ed artistiche.
Nel 1694 inaugurò il teatro annesso al suo palazzo con un'opera sacra dal titolo: "L'innocenza esaltata, ovvero il Mardocheo sublimato", scritta da don Ferdinando Leto e Grimaldo "della città di Calaxibetta".
Mazzarino in festa durante la processione del Signore di Maju
E proprio nel 1694 si svolse la prima processione del Signuri di maju, processione fortemente voluta per ringraziare il cielo di aver risparmiato Mazzarino dal terremoto che l'anno prima aveva devastato la Sicilia orientale.
La festa si svolge la seconda domenica di maggio, portando in giro per le vie del paese la "bara" del Crocifisso dell'Olmo su una portantina in ferro battuto di 14 quintali.
Il fercolo esce dall'omonima chiesa con un campanile in maiolica policroma.
Fino al 1880, davanti la chiesa si trovava l'olmo che, secondo la leggenda, spuntò miracolosamente per impedire che i ladri sacrileghi sottraessero il Crocifisso.
La bara viena portata da cento confratelli istituitisi un secolo fà, che portano il fercolo a piedi scalzi indossando una tunica bianca.
Dai balconi, durante il passaggio del fercolo, la gente getta ciuri di maju, ghirlande di margherite bianche e gialle.
Ma Mazzarino merita di essere visitata anche per i suoi meravigliosi panorami.
Dal Monte Formaggio con i suoi siti archeologici come Mactorium sul monte Bubbonìa e le Terme di Philosofiana, ma anche chiese rurali, masserie, ville e castelli, come i ruderi della fortezza di Grassuliato, chiamato dai mazzarinesi Casteddu di Salamuni.
Monte Formaggio ~ Mazzarino
Suggestivo è anche il Castelvecchio, eretto dai normanni, con il suo cannuni, una torre che punta verso il cielo e che somiglia ad un cannone, antica residenza dei Branciforti.
Dal Castelvecchio si può ammirare il panorama della campagna mazzarinese, ma anche chiese e conventi di vari ordini religiosi, come per esempio i Carmelitani, il cui convento è oggi sede del Comune.
Nel 2006 la Soprintendenza di Caltanissetta ha chiesto l'inserimento di Mazzarino, con Acireale ed Ispica, nell'elenco dei Comuni siciliani inseriti nella World Heritage List per il loro barocco fiorito.
La richiesta però non ha ancora ricevuto risposta.
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